Il diabete mellito è attualmente una delle malattie invalidanti più diffuse al mondo, ne sono affette circa 180 milioni di persone.
La vasculopatia conseguente il diabete colpisce grandi e piccoli vasi.
Le alterazioni macrovascolari coinvolgono distretti quali cervello e cuore.
Le alterazioni microvascolari determinano nefropatie, neuropatie e retinopatie.
Nelle fasi precoci la retinopatia diabetica può essere assolutamente asintomatica.
In queste fasi spesso il riscontro è occasionale e avviene durante visite oculistiche di screening o effettuate per altri motivi.
Nelle fasi avanzate può determinare un calo della vista, da lieve a severo.

La classificazione della retinopatia diabetica nella pratica clinica quotidiana prevede l’esistenza di una forma non proliferante, una pre-proliferante e una proliferante.
Si definisce proliferante quando alla presenza di aree di non perfusione vascolare ( cioè porzioni di retina non nutrite adeguatamente poiché non irrorate), consegue la comparsa di nuovi vasi che crescono in modo non controllato, con aumentata permeabilità delle loro pareti, e quindi accumulo di fluido che fuoriesce dai neovasi stessi.

Esami diagnostici fondamentali nella retinopatia diabetica sono l’esame del fundus oculi con la pupilla dilatata, l’ OCT o tomografia a coerenza ottica e l’ angiografia con fluoresceina sodica o FAG.
Secondo l’ aspetto fluorangiografico si distinguono una forma ischemica, una edematosa e una mista.

I tempi di follow up sono variabili a seconda del diverso stadio di evoluzione della patologia.
La retinopatia diabetica semplice può essere monitorata più sporadicamente, una volta l’ anno o ogni sei mesi.
Quando c’è un danno funzionale con conseguente necrosi dei capillari retinici, si somma anche la presenza di un edema maculare cistoide, ovvero un accumulo di fluido dentro la retina, i controlli vanno effettuati ogni 4 mesi.
La forma pre-proliferante deve essere valutata ogni 4 mesi, la proliferante ogni 2-3 mesi.
La terapia medica consente uno stretto controllo glicemico tramite l’assunzione di insulina e ipoglicemizzanti orali.
La terapia con il laser prevede un trattamento che può essere focale o più esteso.
La terapia con iniezioni dentro l’ occhio si avvale dell’ utilizzo di farmaci anti-VEGF, che inibiscono la proliferazione di nuovi vasi.
Al trattamento chirurgico si ricorre solo in caso di emovitreo (massivo sanguinamento nel vitreo, il gel posizionato nella parte posteriore dell’ occhio) o distacco di retina.