L’esotropia essenziale infantile è una forma di strabismo convergente (in cui gli occhi deviano verso l’ interno).
Può manifestarsi da sola o nel contesto di vere e proprie sindromi,di cui è caratteristica in associazione ad altri segni sistemici.
La forma congenita non si manifesta necessariamente sin dalla nascita,ma può appalesarsi entro i primi sei mesi di vita.
Si tratta della forma più diffusa di strabismo dell’ infanzia.
L’ angolo di deviazione degli occhi verso l’ interno nell’ esotropia essenziale infantile è molto ampio ( tra 30 e 70 diottrie prismatiche), tanto che l’ occhio di destra fissa gli oggetti posti nel campo visivo di sinistra e l’ occhio di sinistra fissa gli oggetti posti nel campo visivo di destra(fissazione crociata), e il bimbo non riesce a spostare l’ occhio lateralmente verso l’ esterno in modo fluido.
Nella maggior parte dei casi non ci sono difetti di vista in associazione, o il bambino è solo lievemente ipermetrope.
Se il paziente fissa preferenzialmente con un occhio c’è un alto rischio che l’ occhio non fissante diventi un occhio pigro, pertanto è opportuno procedere al trattamento occlusivo, applicando una bendina a pelle secondo le modalità e i tempi indicati dall’ oculista curante.
A questa forma di strabismo in circa la metà dei casi si associa un nistagmo latente, ovvero quando si copre un occhio compaiono dei movimenti oscillatori involontari e incontrollabili, più o meno frequenti, dell ‘ occhio che rimane scoperto.
In molti casi alla deviazione orizzontale degli occhi, si associa anche una deviazione verticale o alterazioni della motilità in determinate posizioni.
Ovviamente la valutazione ortottica diventa indispensabile per l’ analisi di tali alterazioni della posizione degli occhi.
Il trattamento dell’ esotropia essenziale infantile prevede il trattamento occlusivo prima menzionato, e quando il bimbo è in grado di utilizzare entrambi gli occhi allo stesso modo, l’ intervento chirurgico.
Anche se si ottenesse un eccelente risultato nell’ allineamento degli occhi per mezzo della chirurgia, la stereopsi, ovvero la capacità di cooperare di entrambi gli occhi per ottenere un’ottima tridimensionalità, non verrebbe mai recuperata, perchè dipende dalla compromissione neurologica che avviene durante i primi mesi di vita, fase in cui era ancora presente lo strabismo.